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1729. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate ordinarie 1451 settembre 30 Lodi

Francesco Sforza ordina ai Maestri delle entrate ordinarie che si faccia un'assegnazione sui dazi per recuperare 300 lire per pietre, calcina e altre cose acquistate per la prosecuzione dei lavori del rivellino del ponte dell'Adda. Manda, poi, da loro Giorgio Aliprandi, ufficiale dei cavallari, perché abbia il denaro per far fronte alle spese e pagare i cavallari.

[ 344r*] Magistris intratarum ordinariarum.
Perché se ha ad pagare de presenti libre CCC de imperiali per prede, calcina et altre cose necessarie, tolte da diverse persone per lo lavorerio del revelino del ponte de Adda de questa cità, volemo, recevuta questa, faciati una assignatione suso li datii de questa terra, dove se habiano a tuore le dicte trecento libre et scrivere che siano pagate a ser Ventura, nostro logotenente et Marcho Cagnola, deputati per nuy ala cura d'esso lavorero. Et non potendo fare dicte assignacione in questa terra, volemo teneati ogni modo et via de fargla in qualche loco qui appresso, dove ve parerà se possano havere più expeditamente questi dinari, acciò non vengha ad cessare questo lavorero per sì minima cosa quanto è questa. Ceterum, perché Zorzo Aliprando, officiale nostro sopra li cavallari, ne dice, già tri mesi passati, non ha potuto havere uno minimo dinaro dela assignatione gli haveti facta suso la dictione vechia del datio grande de Milano per la provisione deli cavallari et che, non essendo pagati, non possono cavalcare, perché sonno poverissimi, lo mandiamo da vuy al quale volemo faciati provedere in modo et forma ch'el possa pagare dicti cavallari et suplire ale spese gli accadeno de hora in hora Et facti che in questo non intervengha manchamento alcuno. Data Laude, die xxx septembris 1451.
Franciscus Sfortia manu propria.
Cichus.