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1747. Francesco Sforza al referendario di Parma 1451 ottobre 3 Lodi

Francesco Sforza informa il referendario di Parma che Giberto da Correggio si è lagnato che siano da lui detenuti dei suoi uomini di Brescello per un debito di sale risalente al 1447. Giberto obietta che furono, invece, allora sborsate lire cinquecento ad Arasmino da Trivulzio. Il duca vuole che si interpelli detto Arasmino e Matteo Taverna, allora commissario del sale: se ciò si constatasse, non si proceda oltre.

[ 348r*] Referendario Parme.
El magnifico misser Giberto da Coreza ne ha facto querella, et per littera et per suo messo, che hay destenuti certi soi homini de Bersello per uno debito de sale, quale se dice hanno con la Camera per l'anno 1447. Et perché dice che essi de Bresello fina alhora sborsorono al spectabile Arasmino da Trivutio, quale teneva quella terra, libre cinquecento per una assignacione a luy facta d'essi denari, et essendo cossì, non saria honesto gli paghasero un'altra fiada, te commettimo et volimo scrivi et habii informacione dal prefacto Arasmino et da Matheo Taberna, alhora lì commissario sopra el sale dicto, se vero è che Arasmino havesse le dicte 500 libre; et segondo la resposta che haveray, te governi in questo facto, soprasedendo in questo mezo de fare alchuna novità contra quelli della castellanza de Bressello per casone delle dicte 500 libre solamente. Et perché intendiamo anchora che tu gravi li dicti homini perché non hanno levato el sale da poy che obtinessimo el dominio de quella cità in qua, volimo che soprasedi de fare le novitade alchuna per questa casone, per fina tanto che te scrivirimo altro. Laude, (a) iii octobris 1451.
Cichus.


(a) Segue x abraso.