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1884. Francesco Sforza ai deputati dell'officio di provvisione di Pavia 1451 ottobre 23 Piacenza

Francesco Sforza scrive ai deputati dell'officio di provvisione di Pavia in merito alla peste in città e al verificarsi di furti. Esorta il podestà, il referendario e l'officiale alla sanità a intervenire contro gli autori dei furti e a prendere provvedimenti per la sanità della città.

[ 378r*] Deputatis officio provisionum Papie.
... et dole respondendo alla vostra lettera della conditione [dela] peste, quale multiplica et cresce in quella nostra [terr]a, et non manco ne sonno moleste le robbarie, violentie .. et altri excessi che se commetteno, per li quali cogno[semo] segue in grande parte la conditione d'essa peste. Et intendendo [non] patire questi inconvenienti, quali non pono partorire se non mali fructi, scrivemo al podestà, referendario et officiale sopra la inhibitione dela peste in quella nostra cità, che faciano ogni inquisitione deli perpetratori d'essi (a) furti, robbarie et altri excessi et li puniscano et ulterius faciano ogni debita provisione alla conservatione de essa cità, non mancandoli de ogni studio et diligentia soa. Et cossì crediamo farano, pur li haveti ancora vuy a solicitare a questo et non mancargli dal canto vostro, perché la saluta de quella cità è salute vostra et el male d'essa è male vostro. Ex Placentia, die xxiii octobris 1451.
Iohannes.


(a) Segue furti depennato.