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218. Francesco Sforza al podestà, al referendario [Nicol de Calcaneis], agli Anziani e deputatis negotiis di Piacenza 1451 febbraio 4 Lodi

Francesco Sforza, premesso di avere concesso dazi destinati solo per la riparazione delle mura cittadine, informa il podestà, il referendario, gli Anziani e deputati negotiis di Piacenza di volere che i capitoli fattigli avere obtengano forza de statuto et decreto.

[ 63r] Dominis potestati (1), referendario (2), Ancianis, deputatis negociis comunitatis Placentie.
Li oratori de quella nostra comunità, cioè Iacomo da Rivalta et Antonio Boniorino, per parte d'essa comunità ne hanno porcti (a) li capituli quali ve mandiamo introclusi (b). Et, perché ce recordiamo havere conceso quelli datii ad hoc solum, che li denari provenesseno de quelli se convertisseno in le reparacione delle mure della cità et non in altro, siamo contenti et volemo che li inserti predicti capituli habbiano loco et obtengano forza de statuto et decreto et cossì gli laudiamo, approvemo, confirmemo et concedimo, commandandove che gli faciati observare como giaseno (c) ad litteram, senza contradictione alcuna, cum questo, como bene dice lo capitulo: che, parendone per nostri bisogni o per altri respecti, se facia quanto noy scrivesimo per littere sottoscripte de nostra propria mane et non altramente. Laude, iiii februarii 1451.
Cichus (a).


(a) Così in A.
(b) Alla lettera era allegato l'originale della missiva n. 219
(c) Così in A.

(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 489, ma dal 1451 agosto 1).
(2) Identificato come Nicol de Calcaneis (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 491).