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232. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1451 febbraio 7 Lodi

Francesco Sforza ordina al Regolatore e ai Maestri delle entrate di mandare qualcuno da Giovanni Botta per avere informazioni delle assegnazioni fatte a Castell'Arquato e quindi lo inviino in detto borgo per possibilmente provvedere che con i primi denari il condottiero Giacomo Orsino consequisca li dinari della sua assignatione.

[ 66r] Regulatori et Magistris intratarum nostrarum.
stato da nuy Iacomo Ursino, nostro conductero, ad agravarse che non possa consequire li dinari che gli haveti assignati ad Castello Arquate, perché messer Alexandro, nostro fratello, già haveva facto un altro assigno lì a Castello Arquate ad quelli homini de una certa quantità, deli quali havimo subvenuto per comprare frumento a nostro nome et per uso dele nostre gente. Siamo dapoy subsequenter advisati da Iohanne Botto, vostro compagno, che, non obstante el dicto assigno facto per nostro fratello, gli avanzaranno tanti dinari che molto bene se p satisfare al dicto Iacomo Ursino etiam de presenti, volendo essi homini da Castello Arquate inducere il suo assigno et preponere quello d'esso Iacomo. Et, perché non intendemo bene questa facenda et deliberandoce che omnino de presenti el predicto Iacomo consequisca li dinari dela sua assignatione né più habia casone de recorere da nuy per questo, a nuy pare et volimo che debiati mandare uno dal dicto Iohanne Botto ad informarse de ci et deinde debia andare ad Castello Arquate et tentare et provedere che, si possibile est, deli primi dinari esso Iacomo Ursino sia satisfacto. Et casu che pur non se possa, provedeteli talmente per qualuncha modo che de presente l'habia né per questo retorni più ad nuy, che troppo ce serria molesto. Laude, vii februarii 1451.
Cichus.