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256. Francesco Sforza a Bartolomeo da Correggio, Gracino da Pescarolo e Giovanni Botta 1451 febbraio 9 Lodi

Francesco Sforza vuole che Bartolomeo da Correggio, Gracino da Pescarolo e Giovanni Botta cerchino di avere in pegno paramenti per il viaggio a Milano del marchese di Mantova.

Referendario Papie (1), Gracino de Pischarolo et Iohanni Botto.
Perché l'illustre signor marchese de Mantoa (2), como sapeti, è per venire a Mediolano ad honorare la festa nostra et restarà qui per uno dì, ove non gli è paramento alcuno né de leto né de camera, ne pare et volimo che ne mandiati qua delli dicti paramenti con ogni celerità possibile, cerchando se glin'è alcuni in pegno o de citadino o d'altri et togliendoli in prestito per tri o quatro dì, con dare opportuna securtade che gli seranno restituiti. Laude, viiii februarii 1451.
Cichus.
Duplicata fuit die xiiii februarii.


(1) Identificato come Bartolomeo da Correggio (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 319).
(2) Ludovico Gonzaga.