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266. Francesco Sforza al commissario di Parma [Battista Sabelleschi da Norcia] 1451 febbraio 10 Lodi

Francesco Sforza ordina al commissario di Parma di chiamare davanti a sé il cittadino parmense da cui l'uomo d'arme ducale Zuchone pretende di avere due pancere.

[ 71v] Commissario Parme (1).
Zuchone, nostro homo d'arme, ne dice deve havere doe soe panzere da uno citadino de quella nostra cità, le quali panzere gli lass in governo, ma pare ch'el dicto citadino glile deneghi, secondo luy ne dice. Pertanto volimo debbi havere denanzi da ti dicto citadino et, trovando tu essere cossi el vero, vogli astrenzere lo dicto citadino che gli restituisca le soe panzere, come rechede lo dovere et la rasone. Et, dovendo esso citadino havere alcuna cosa dal dicto Zuchone, il predicto Zuchone s'è offerto ad noy fargli el dovere dal canto suo, siché vogli provedere che le parte siano satisfacte et contente, per modo non habiamo più querella. Et vogliate expedere presto, perché il dicto Zuchone non stia ad spendere il suo suso l'hostaria. Laude, x februarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Battista Sabelleschi da Norcia (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 457).