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281. Francesco Sforza al commissario di Cominum 1451 febbraio 11 Lodi

Francesco Sforza ordina al commissario di Cominum di non costringerlo a replicare l'ordine di pagare a suo fratello Corrado e agli altri quanto è stato loro assegnato.

[ 75r] Commissario Comini.
Per altre nostre te havemo scripto che, secondo havevamo inteso, restavano dovere havere Corrado, nostro fratello, et l'altri certa quantità de denari, alli quali furono facte certe assignationi lì, come sei informato. Et de ci hanno portato et portano grande sconcio, damno et sdagio. Et, miravilgliandoce de ci , te commettemo et strengemmo che provedissi per qualche via melglio te paresse et più presto et più expediente che li dicti fosseno satisfatti: et non è facto, che ne recriescie et miravilgliamoce così de questo come de certe spese facte per bella grida, quale, si così fosse, volevamo fosse pagate; et che quante per quelle havemo decte, replicamo et volemo che, senza più scrivere et replicare, tegni modo et via fare quanto te havemo scripto, siché non bisogni tante replicationi et questi vegniano più da noi per questo. Per vedi sianno satisfacti et habbiano el dovere loro, come è ordinato. Laude, xi februarii 1451.
Cichus.