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283. Francesco Sforza al podestà di Pavia [Giovanni Manfredi] 1451 febbraio 11 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Pavia di cercare di prendere quelli che sono fuggiti dal castellano e podestà di Cassano d'Adda, costringendoli a restituire quanto hanno portato via.

Potestati Papie (1).
El Villano da Gualdo, nostro castellano et potestà in Cassano, ne ha advisato como li annotati in la cedula inclusa, dicando serano conducto con luy et tolta la prestanza, se sonno fugiti con certa robba, como poterai vedere. El portatore presente, suo famiglio, meglio informato, vi dirà, quale vene là per questa casone. Siché volimo et commandamo, recevute queste, subito vedi havere questi tali et, essendo como dice, iuris remediis, senza longhella et cavillatione alcuna, li constrenzerai ad restituire quanto debono et quello se hanno portato ad esso Villano o suo mandato. Et non gli mancare niente che questo se faza et presto, senza replicare altramente. Laude, xi februarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni Manfredi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 316).