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298. Francesco Sforza al podestà e al castellano di Cassano d'Adda [Villano da Gualdo] 1451 febbraio 11 Lodi

Francesco Sforza si lamenta con il podestà e castellano di Cassano d'Adda di non avergli dato alcuna notizia sui fanti che avrebbero dovuto essere lì e chiede che gli scriva un particolareggiato inventario di tutte i beni che si trovano nel castello.

Potestati (1) et castellano Cassiani (2).
Più volte te havimo scripto de quelli fanti nostri quali dovianno venire a stare lì in quella rocha et non sappiamo anche se gli sonno venuti o non né per queste ultime toe ne hay advisato niente de questo, che haveramo havuto caro sapperlo. Et cossì vorramo in scriptis per inventario le cose sonno in quella rocha partitamente. Et de novo havemo dato modo per quelli octo fanti debbeno venire lì. Laude, xi februarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Villano da Gualdo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 209).
(2) Identificato come Villano da Gualdo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 602).