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313. Francesco Sforza ad Angelo Lombardo 1451 febbraio 14 Lodi

Francesco Sforza dà istruzioni ad Angelo Lombardo.

Angelo Lombardo.
Per altre nostre te havemo scripto ad bastanza del facto de quelle genti che menano biava fore del terreno et i modi havissi ad tenere da che ti non poi et non sai remediarli et che tenissi modo et via significarli ad noi per nome chi sonno et con chi stanno et dovissi mandare ad quilli luochi secretamente dove c'è suspecto che stianno quisti soldati che così fanno ad investigare et inquirere de ci et advisarne. Et ad noi pare non ne habbi facto niente. Et ogni dì scrive sonno trovati xiiii cavalli carchi, che stanno in tale luoco, et xi cavalli del tale, né chi né come, altramente non dice niente, che gli provederamo poi noi opportunamente et non se fa el facto. Et crediamo forsi attendi alloro et non ad noy. Per volgli fare quanto per altre te havesio (a) scripto et advisar et vederai bel giuco (b).
De quillo è stato morto ad i guadi de Ticengo non dicemo altro, perché gli havemo proveduto opportunamente et bene. Et così faramo ad l'altri che così facesse. Laude, xiiii februarii 1451.
Faccinus.


(a) Così in A.
(b) Così in A.