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337. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1451 febbraio 17 Lodi

Francesco Sforza scrive a Luchina Dal Verme che quanto lei ha inteso riguardo a Giacomo Piccinino non corrisponde al vero: il duca la informa infatti di avere ordinato a Galeotto Ratti che prima di essere liberato il condottiero deve versarle centottanta ducati. Per il suo rilascio, inoltre, il duca vuole da Piccinino altre garanzie.

[ 84v] Domine Luchine de Verme.
Havemo recevute le vostre littere circa el facto deli dinari deveti havere da Iacomo Picinino, allegando vuy havere inteso nuy havere ordinata la liberacione d'esso Iacomo Picinino pagandove ducati centocinquanta, del che ne maravigliamo, perché invero may non ordinassemo né scrissemo questo a misser Galeoto (1), como vui scriviti havere sentito. Ma, sia como se voglia, nuy scrivemo de presente al prefato misser Galeoto che volimo che inanti la liberacione d'esso Iacomo Picinino siati cauta et secura de ducati cento octanta, como scriviti, et, quando bene siati ancora assecurata vui, non lo lasi senza nostra licencia, perché volimo ancora altre secureze da luy, siché potiti comprendere non esservi significato lo vero. Data Laude, xvii februarii 1451.
Cichus.


(1) Galeotto Ratti.