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351. Francesco Sforza a Gasparino dal Monte di Brianza 1451 febbraio 20 Milano

Francesco Sforza ordina a Gasparino dal Monte di Brianza di far restituire a Giovannino da Robbiate quanto gli è stato rubato dal famiglio Carlo e da altri due che lo stesso Gasparino dovrà cercare di catturare e consegnare al capitano della Martesana.

Gasparrino de Montebriance.
Più volte te havemo scripto dele lamente havimo tucti el dì dele robbarie fanno quilli nostri provisionati. Et, per quanto te habbiamo possuto scrivere, may non gli hai voluto provedere, del che non ne maravigliamo punto, perché quilli fanno el male sonno li tuoi famegli. Et ch'el sia vero, te avisamo, como ben sai, che Carlo, tuo famiglio insieme cum dui altri hanno robbato Zannino da Robià, portator presente, como da lui sarai informato. Pertanto volimo et te comandamo, per quanto hai cara la gratia nostra, faci restituire al dicto Iohannino quello tucto gli è stato tolto et vedi per ogni modo et via de havere dicto Carlo, tuo famiglio, insieme cum l'altri dui hanno facto dicta robbaria et meterli nele mano del nostro capitaneo de Martesana (1), col quale te intenderai, el quale non farà altro d'essi finché non serà avisato da nuy. Et similiter volimo che provedi che per l'avenire non sia facto simlie (a) robbare et excessi. Et fa, se ami la gratia nostra, che in questo non intervenga fallo né excepcione alcuna, perché non haveressemo veruna per bona. Mediolani, ut supra.
Cichus.


(a) Così in A.

(1) Identificato come Pietro Paolo Pontani da Spoleto (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 203).