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361. Francesco Sforza a Marco Attendolo 1451 febbraio 24 Milano

Francesco Sforza scrive a Marco Attendolo comunicandogli, perché le attui, le disposizioni date agli ambasciatori di Borgonovo su persone e località che devono effettuare i pagamenti.

Marco de Attendolis.
Li ambasatori de Borgonovo et del contado sonno stati qui da nuy et expostone alcune cose. Et, quelle intese, gli havimo resposto abastanza et quanto a quilli è stato dicto viva voce et resposto. Per questa te dicemo anco a te che, si li nobili de Borgonovo, so contado, episcopato et districto sonno obligati in fine al tempo deli magnifici Francesco Picinino et conte Iacomo ad certe obligacione et pagamento ad mercatanti de Milano et altri lochi et ad debiti facti in quello tempo d'esso magnifico Francesco et conte Iacomo, volemo sianno astrecti a pagare: et così gli provederai opportunamente a fare quanto havemo promesso et sonno tenuti et obligati.
Et, perché dicono sonno certe villete de Pavarano qualle fin al tempo de Filippo di Arcelli fin al presente sempre hanno pagato cum Pavarano et cum Borgonovo et m vogliano esse usurpate a pagare a Piasenza, te dicemo che altre volte havemo scripto et reservato i loci pagano a Borgonovo che, essendo queste dele pertinentie et iurisdicione de quelli loci in altre nostre specificate et essendo usate pagare como dicono, observarai quanto nostre (a) havemo scripto.
Ala parte de Franco, habitatore de Arcelli, et dei fratelli, qualli vogliano andare a pagare ad Piasenza et non cum Arcelli, nostra intentione è che, stando lì et havendo lì sue possessione et cose et beni, finché dimora et habita lì, page et contribuisca lì et così gli farai pagare.
De Zuleto da Vignallo, Georgio de Septara et Iohanne Todisco, qualli se sonno absentati de lì et domandano la tassa loro per el tempo non gli sonno stati, volimo per el tempo gli sonno stati gli sia dato la tassa loro segondo l'ordine nostro per cavalli et boche vive et altramente no, non obstante alcuna cosa in contrario.
Al capitaneo dela citadella de Novaria (1) scrivemo opportunamente et bene che, tenendo quello tale da Borgonovo per debito et pagamento habia a fare per se stesso o per quelli o alcuno de quelli de Borgonovo che forono lì ad quello tempo, che quelli homini de Borgonovo sonno contenti et vogliano pagare: et così, mandando da ti quello capitaneo per questo, el farai pagare. Altramente volimo sia relaxato et liberato: et cossi scrivemo ad esso capitaneo per modo credimo el farà. Alla contribucione et pagamento debiano fare li nobilli ale tasse di cavalli secundo l'ordine ducale dove hanno loro possessione, dicemo che nostra volontà è quilli nobili de Borgonovo et del contado sianno pari et equalmente che sono tractati et pagano secundo pagano quelli del contado et episcopato de Piasenza. Mediolani, 24 februarii 1451.
Cichus.


(a) Così in A.

(1) Identificato come Lanfranco Garimberti da Parma (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 668)