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380. Francesco Sforza al luogotenente di Cremona 1451 marzo 3 Milano

Francesco Sforza ordina al luogotenente di Cremona di fare il possibile per ritrovare i beni andati perduti nel castello in occasione della visita del marchese di Mantova.

Locumtenenti Cremone.
Havemo inteso quanto ne scriveti circa quelle cose de quelli nostri citadini che forono portati in castello per la venuta del'illustre signor misser lo marchese de Mantoa et che sonno perdute. Ad che respondemo che molto ne rencresce siano perdute, perché un'altra volta quilli citadini haverano licita casone non volerne più subvenire in simili bisogni et parne debiati, et anche ve carrichiamo, fare ogni diligencia perché se trovino dicte cose, habiando da vui quilli citadini forono consignate et da loro havere informacione ad chi gli pare se debia retornare, perché, segondo intendemo, deli citadini medesimi andarono in castello per servire hanno grande colpa in questo facto. Et, trovando qualche indicio, sia che se voglia, fatili tal punicione che sia exemplo a tuti gli altri. Ulterius uno choco del prefato illustre signor misser marchexe se lamenta havere dato ad uno de quilli chochi de là una sacheta cum molte soe cose dentro, quale più non l'ha podute havere. Siché vogliati havere nele mano li dicti choqui et totalmente strengitili che la dicta robba se trovi, usando ogni industria et solicitudine che ve sia possibile perché ogni cosa se retrova, certificandove che ne farete cosa singularmente grata. Mediolani, iii marcii 1451.
Cichus.