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403. Francesco Sforza a Giovanni Filippo Fieschi 1451 marzo 5 Milano

Francesco Sforza comunica a Giovanni Filippo Fieschi di avere mostrato ai saggi la documentazione del Gran Maestro di Rodi, da cui risulta che frate Giovanni Pietro Inviziati possiede da anni la precettoria del Castellazzo. Il duca vuole sapere dal Gran Maestro un valido motivo per rimuovere fra Giovanni Pietro da detta precettoria.

Domino Iohanni Philipo de Filischo.
Perché havessemo nuy possuto satisfare alla richesta et volontà de frate Batista dal Flisco circha il facto della preceptoria dal Castellacio iuridicamente et in modo che niuno non se podesse agravare de nuy indebitamente, havemo facto vedere le rasone de fra Giovanne Petro Invitiato, possessore della dicta preceptoria, per li nostri savii. Et, per esser loro trovati ch'el predicto fra Giovanni Petro ha le bolle del Gran Maistro de Rodi, per vigore dele quale già molti anni è alla possessione de essa preceptoria et ha alcune altre rasone in pronto in favore suo, ne hanno essi savii nostri consigliato che non debiamo nuy diffinire né terminare questa cosa, perché seria com manchamento del'honore nostro et cum preiuditio et caricho del'anima nostra et confortato che vogliamo intendere dal prefato Gram Maistro per que rispecto et per que casione debia essere mosto dalla possessione il predicto fra' Giovanne Petro et che cercha ci vogliamo havere chiaramente la intentione sua. Al quale loro consiglio acquiescendo, nui et per discharico nostro scrivimo al prefato Gran Maistro che circha ci ne debbia avisare integramente della intentione sua et per quanto nui sia affare, perché tutto farimo exequire quanto per lui ne serà scripto. Della qual cosa ne advisiamo la magnificencia vostra, perché intenda comme passa questa cosa et che nui non mancharimo affare quanto per nui se poderà fare cum honore nostro et senza caricho dell'anima nostra. Data Mediolani, v martii 1451.
Cichus.