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437. Francesco Sforza al comune e alla comunità di Pontecurone 1451 [marzo] 14 Milano

Francesco Sforza vuole che, come richiesto dal marchese di Ferrara, il comune e gli uomini di Pontecurone eleggano per la vertenza fra loro e gli uomini di Castellonovo una persona capace, che insieme con un uomo inviato dallo stesso marchese risolverà la questione.

Comuni et hominibus Pontis Scuroni.
Dillecti nostri, perché ce havimo scripto allo illustro signor miser lo marchese de Ferrara (1) per la diffirentia che vertissi tra vuy et li suy homeni da Castellonovo et la segnoria sua ce ha risposto che, quando havirimo facto la ellectione d'uno valente homo (a) che insime cum uno dilli suy habbia a tore via quella contraversione, la debbiano advisare, perché essa signoria sua mandarà subito là, oltra quello ch'el vorà mandare delli suy, pertanto volimo che vuy debiati fare essa ellectione de uno valente homo come ad vuy parirà, che sia ben in forma de essa contraversia et apto a levarla via. Et subito ne debiati advisare de esse (b) ellectione che havereti facta, acioché dapuo nuy ni possiamo avisare el prefato marchexe. Data Mediolani, xiiii 1451.


(a) Segue espunto como parirà ad vui.
(b) Così in A.

(1) Borso d'Este.