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44. Francesco Sforza a Giorgio Annone 1451 gennaio 9 Milano

Francesco Sforza si felicita con Giorgio Annone per il termine dato a Filippo e Lionello Spinola per la consegna delle loro fortezze. Se, scaduto questo termine, non fossero state consegnate, si accordi con Antonio Guidoboni, che sta a Genova, proceda contro i due fratelli d'intesa con il doge di Genova e d'accordo con la madre e le sorelle dei menzionati fratelli. Faccia poi un salvacondotto per Giacomo Spinola, che ha una vertenza con Adamo Spinola, per andare da lui e in seguito dal duca.

[ 23v] Georgio de Annono.
Zorzo, havemo recevuto le toe littere de 29 et 30 del passato et quella de cinque del presente et inteso quello per esse ne scrivi, commendando la diligencia et solicitudine tua, te facemo resposta ale parte necessarie. Et primo, de quello hay mandato a dire a Filipo et Leonello Spinoli et del termine che ultimamente gli hai dato de havere consignato in nome nostro fino a dì xii del presente tute le forteze loro, et cetera, te dicemo hai facto bene et piacene quanto hai facto et li modi hai servati in questo facto, ad che non dicemo per adesso altro se non che de novo debbi persuadere et confortare dicto Filippo et Lionello che fra el ditto termine habiano consignato in mano toe tute le forteze loro in nostro nome, como t'havemo per altre scripto, portandote in questo facto cum quella dilligencia et boni modi te parerano et che siamo certo saperai fare. Et in caso che al dicto termine non le habiano consignate, intendendoti cum Antonio Guidobone, quale è a Zenova, volimo debbi procedere contra loro cum quelle gente nostre, segondo te havemo scripto, intendendote sempre cum lo illustre misser lo duxe e cum Antonio Guidobone, perché in questo facto volimo debi seguire el parere et voluntà del prefato illustre misser lo duxe et volimo, per poter dare presto et bon fine a quella impresa, soliciti insieme cum Antonio che esso illustre misser lo duxe mandi subito uno de quelli de casa soa cum quelle gente delibera mandare ad quella impresa, intendendote cum la madre et sorelle d'esso Filippo et Leonello, siché habiati quelle forteze loro tengono (a) nele mano (b), perché serano casone fargli venire voglia fare la voluntà nostra. Et in questo facto te stringemo et carichiamo usi ogni diligencia et solicitudine, per modo che, con quella maiore cellerità sia possibile, habbi quella forteza nele mano, como te havemo scripto, avisandone de tutto continuamente como seguirai. Et az possi provedere ad quello bisognasse per dicta impresa, te mandano alligata una commisione pattente in opportuna forma, como tu vederai.
Che Iacomo Spinola dela Rocha, qual ha diferencia cum Adam Spinola, ha mandato a domandare salvocunducto de venire da ti et poi, parendo a ti, venirà da nuy, havemo inteso et te dicemo debbi vedere de havere quello loco dela Rocha nele mano, persuadendo el sopradicto Iacomo como meglio parerà a ti. Pur, non possendolo havere, siamo contenti asecuri el dicto Iacomo et gli faci salvaconducto, siché lui non dubiti venire a ti et poi da nuy. Lo aviso ne [ 24r] dai deli cavalli sonno in terdonese, havemo intoso, al che non accade altra resposta. Poi, facta la presente, havemo recevuto doe tue litere, l'una de dì sei, l'altra de septe, del facto de Leonello Spinola et de Mezofrate, al che non facemo altra resposta, se non che ne piace quanto hai facto et te dicemo exequisi quanto se contene de sopra. Mediolani, viiii ianuarii 1451.
Cichus.


(a) loro tengono scritto nell'interlinea.
(b) Segue como te havemo scripto depennato.