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459. Francesco Sforza al luogotenente, al podestà [Alberto Marliani] e al referendario di Cremona [Giovanni Ceno da Varese], e al podestà [Stefano Zaccaria], al comune e alla comunità di Casalmaggiore 1451 marzo 17 Milano

Francesco Sforza ordina al luogotenente, al podestà e al referendario di Cremona, e al podestà, al comune e agli uomini di Casalmaggiore che gli uomini di Fossa Caprara non vengano tassati per l'imbottato, così come non lo erano al tempo di Filippo Maria Visconti.

[ 111r] Locumtenenti, potestati (1) et referendario Cremone (2) nec non potestati (3), comuni et ominibus Cassalis Maioris.
Altre volte gravandose lo illustre misser Carlo da Gonzaga che li homini de Fossa Caprara fidevano gravati per le inbotate contra l'usanza, allegando che per il tempo dell'illustrissimo signor duca passato né mai dapo' in qua foreno gravati dicti homini a pagamento de inbotate, ve scrisspsimo per nostre littere date Laude vi augusti anni proxime preteriti a voy, potestate et refrendario, che, essendo cussì, cioè che per il tempo del prelibato duca passato non pagasseno dicte inbotate, che non volevemo fussero constricti a pagamento veruno per dicte inbotate, delliberati de non rompirgli tale usanza, anci confirmarglia (a). Ma, perché novamente esso illustrissimo signor misser Carlo ce ha facto dire che, non obstante dicte nostre littere, pur fonno (b) richesti essi homini al pagamento d'essi inbotati, che seria contra nostra dispositione et voluntade, pertanto volimo et ve commitemo che, constandove essi homini de Fossa Caprara non havere pagato, como è dicto de sopra, ordinati che non siano gravati per l'avenire, perché, se hanno hauto bono tractamento dal prelibato condam illustrissimo signor duca passato, volimo l'habiano optimo da nui. Servati aduncha questa nostra mente senza altra replicatione de nostre littere. Data Mediolani, xvii martii 1451.
Cichus.


(a) Così in A.
(b) Così in A.

(1) Identificato come Alberto Marliani (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 408).
(2) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).
(3) Identificato come Stefano Zaccaria (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 435).