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47. Francesco Sforza a Gentile Della Molara 1451 gennaio 9 Milano

Francesco Sforza scrive a Gentile Della Molara che per quanto riguarda Pier Maria Rossi deve attenersi a quanto gli ha scritto precedentemente. Per quanto riguarda i signori da Correggio, li convinca a portare i duecento cavalli sulle loro terre. Gli ricorda, poi, di lasciar liberi gli alloggiamenti della gente andata con il fratello Alessandro. Insiste, infine, perché al conestabile Bartolomeo da Bologna e agli altri faccia fare la descrizione giurata dei cavalli e dei soldati da lui poi personalmente controllata.

Gentili dela Molaria.
Inteso quanto ne scrivi per la toa littera del dì ultimo de decembre de quanto hai exequito circa la comparticione deli logiamenti, et cetera, dicemo: et primo, ala parte de Petro Maria, che tu debbi exequire quanto per un'altra de dì 3 del presente te habiamo scripto et cum lui portarte in ogni cosa humanamente; ala parte de quelli de Corregia, de tucto restamo avisati, ali qualli scrivemo per la ligata debiano tore li 200 cavalli in le tere sue, como te ordinassemo. Siché vogli essere cum loro et pregarli strengerli et confortarli che vogliano acceptare li dicti 200 cavalli in le loro terre et de tucto quello haverai possuto fare cum essi vogli per toa littera subito avisarne. Et così fa che tu meti ordine alo compartito segondo te habiamo ordinato et guarda tu non impedischi li logiamenti de quelle gente sonno andati col magnifico misser Alexandro, nostro fratello, perché t'havisamo che tucte ritornano indreto ali loro logiamenti. Ala parte che Bartholomeo da Bologna, nostro connestabile, [ 24v] non te habia voluto lassar fare la descripcione deli cavalli et boche vive, et cetera, dicemo, e così è nostra intencione, che a lui et a ciaschuno altro li debbi fare dicta descriptione et per sacramento et poi etiam cum l'ogio vedere et essere ben chiaro deli cavalli et boche vive che luy ha. Mediolani, 9 ianuarii 1451.
Cichus.