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470. Francesco Sforza a Ventura, luogotenente di Lodi 1451 marzo 3 Milano

Francesco Sforza informa Ventura, luogotenente di Lodi, che, finché la situazione non sarà meglio assestata, vuole che tutti contribuiscano a quanto loro richiesto, rimandando esenzioni e immunità a dopo.

[ 113r] Ser Venture (1), locumtenenti Laude.
Inteso quanto ne scrive del facto del conte Honofrio dalla Macchasturna et de che se grava et quanto ha decto messer Zohanne Bassano, te dicemo che non intendemo né volemo ad quello ne scrivi, ma al presente, finché le cose seranno melglio in assecto et melglio intese, nostra volontà è ogniuno contribuisca ad simile cose né me pare nisuno debbia fugire né cercarle fugire. Ma ben te certificamo che, loco et tempore, quando seranno pur in quiete queste cose, gli volemo servare ad epso conte Honofrio et ad l'altri integramente le sue exemptione et immunitate et quanto gli havemo promesso: et così gli observarimo. All'altre toe parte non occorre altramente respondere se non che l'havimo intese et restamo advisato de quanto ne hai per toe littere scripto. Mediolani, iii martii 1451.
Cichus.


(1) Ventura da Montesicardo.