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471. Francesco Sforza al luogotenente di Cremona 1451 marzo 20 Milano

Francesco Sforza dà disposizioni al luogotenente di Cremona per i beni scomparsi alla venuta del marchese di Mantova. Quanto ai furti compiuti dai soldati sistemati a Casalmaggiore a danno degli uomini di Carlo, vuole che si assicurino le persone derubate che sarà tutto restituito.

Locuntenenti Cremone.
Respondendo ad quanto ne haveti scripto, et primo ala parte dele cose che mancano de quelle che forono accaptate per la venuta là del'illustre signor marchese de Mantua (1), dicemo che ne recrese et duole tanto quanto potessemo dire. Et, perché nuy non deliberamo de comportare questo per modo alcuno, sì per respecto al'honore nostro sì anchora perché tucti quelli nostri citadini un'altra volta habiano casone et materia subvenire in simili casi de bona voglia et de bono animo, come hanno sempre facto per lo passato, volimo che cercati et investigati bene diligentemente come sonno andate queste cose, havendo quelli tali che forono deputati sopra ci , perché non p essere che loro non ve ne sapiano dare qualche inditio et coniectura, siché queste cose tucte se trovano et siano restituite ali patroni che non gli manchi cosa alcuna. Et, quando le dicte cose che manchano non se potesseno retrovare così come havimo dicto, vogliati fare tore per scripto tucte, cioé quelle che manchano, et mandatine una lista in modo che la intendiamo, perché intendimo et volimo in ogni modo de farle pagare et emmendare, come è iusta et conveniente cosa, et perché niuno habia casone de lamentarse, havendo per bona advertentia che in la dicta lista ne siano mandate in scripto le cose che chiaramente sonno perducte in la venuta del prefato signor marchese. Ala parte dele robbarie facte per li nostri soldati che allogiano in Casalmaiore ali homini del signor messer Carlo (2), dicemo che l'havemo molestissimo et è contra ogni nostro ordine et commandamento, il perché vogliati vedere che in ogni modo le cose tolte se restituiscono tucte et quelle che manchano chiareti ad quelli tali che le hanno perducte che, come daremo dinari ali nostri soldati, glile faremo emmendare integramente. Del castello che haveti conssignato ad Michele de Bataglia, dele altre cose che ne scriviti, de tucte restiamo ben advisati et non accade far altra resposta. Mediolani, xx martii 1451.
Cedula.
Vogliati la prima parte de questa littera che ve scrivemo, como vedereti, monstrarla ad deli citadini che hanno perducte quelle cose, perché ne rendimo certi gli piacerano assay. Datum ut supra.
Cichus.


(1) Ludovico Gonzaga.
(2) Carlo Gonzaga.