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547. Francesco Sforza al podestà di Novara 1451 aprile 8 Milano

Francesco Sforza attribuisce alla negligenza del podestà di Novara, anziché alla renitenza dei cittadini, se i fratelli Sanseverino non hanno ancora ottenuto quanto era stato richiesto. Sollecita, perciò, il podestà a pregare, confortare et persuadere detti cittadini in exbursare li dinari.

Potestati Novarie.
Maravigliamone pur assay che li magnifici Francesco Almiricho et Bernabò de Sanseverino non habbiano anchora possuto consequire le loro assignatione per lo modo et ordine che per più littere ve habbiamo scripto, et certamente credemo che tanta tarditate è proceduta piutosto da vostra nigligentia che da rinitentia de quilli nostri citadini, perché ne rendiamo più che certi cadauno de loro se trovy prompto et fervente ad compiacerne de assay magior facto che non sia questo, liberamente et di bona voglia. Et pertanto ve commettemo et caricamove che vogliati mettere ogni studio cura et diligentia in pregare, confortare et persuadere ad tutti quilli sarà de bisogno, che ne compiaciano questa volta in exbursare li dinary et summe gli saranno richiesti ad essi fratelli da [ 127v] Sanseverino, ad ciò che essi expeditamente possano conseguire et havere dicta assignatione, chiarendovy che havimo posto expediente ordine, in modo che gli datiarii risponderanno sula additione de quilli nostri datii ad ciascuno per quilly ad chi tocharà ad exbursare, et de ciò ne scrivimo opportunamente alli referendario et thexaurario nostri delly' como intendirity. Ex Mediolano, die viii aprilis 1451.
Cichus.