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552. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1451 aprile 8 Milano

Francesco Sforza richiama il podestà di Piacenza per il comportamento dei connestabili che alle porte molestano i sudditi tolendo sempre et mutilando le cose, che ficeno introducte in la cità contra la voluntà de chi le sono.

Potestati Placentie.
Per querella ne hano facto fare l'homini de quella nostra cità, siamo informati che li conestabili et custodi dele porte d'essa nostra cità se porteno molto inhonestamente cum gli nostri citadini, tolendo sempre et mutilando le cose, che ficeno introducte in la cità contra la voluntà de chi le sono. Et più aliquando negano l'aprire de rastelli a chi vole intrare cum le loro victualie et cose per tributargli et usano altre inhonestate, le quale non intendimo per cosa alchuna comportarle, como etiamdio scrivimo a loro. Et pertanto volimo che vuy mandiati per loro et gli dicate expressamente che noy gli havimo mettuti a quelle porte, perché attendeno a bona guardia, non autem perché facino simili tractamenti ali nostri subditi, admonendoli che se abstengano da simile insolentie, altramente gli darimo intendere che serimo male contenti de loro. Et sentendone vuy più lamente, provedetigli vuy como doveti fare, etiam nobis tacentibus. Mediolani, viii aprilis 1451.
Cichus.