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607. Francesco Sforza ad Ungaretto 1451 aprile 17 Milano

Francesco Sforza ordina ad Ungaretto di starsene con i suoi a Mortara e di non portarsi a Gravellona. Se disobbedirà, il duca dirà al podestà di non pagare loro la tassa dei soldati. Ordina che sia lui che i suoi paghino a Marcolino i danni causati.

Ungaretto de Ungaria.
Per quello scrivimo et te fecimo dire l'anno passato potessi intendere che nostra intentione non era che li toy stesseno sopra la possessione de Marculino et deli gintilhomini di Barbavari, nì etiandio alle confini de Gravarona et anchora che dicto Marcolino et li soi fosseno per ti restaurati delli danni dati per li dicti toy et similmente che et ti et li toi restati in ogni modo in lo vostro logiamento ale confine, commandamenti nostri tu lo sai, ma che pezo è intendiamo che de novo fai aparegiare logiamenta ale confine del dicto loco de Gravarona, la qual cosa tanto ne despiace quanto se potesse dire et non intendiamo comportarlo per modo alcuno. Prerò te commandiamo e volimo che non vadi, né mandi alcuno di toi ale dicte confini, immo resti et faci restare loro in quello suo logiamento di Mortara, per quanto hay cara la gratia nostra. Et fa per modo che non habbiamo più querela, altramente li provederimo nui in forma che ne saray malcontento, avisandote che ne scriverimo al podestà et homini de quella terra de Mortara che, andando alcuni di toy di fora per stare ale frasche, non te respondimo nì facimo respondere dele taxe ordinate, perché non volimo habii duy logiamenti, nì, etiandio, volimo che li dissoluti, cum el stare alle frasche, habiano maiore habilità de fare deli homicidii et dele robarie, che intendiamo cum nostra grandissima displacentia sono facte et se fanno in lo territorio nostro. Et de questo rasonevelmente dei restare più contento, perché, essendo logiati et li toi in Mortara non poriti may essere imputati delli oltrazi, robarie et novità che se faranno de fora. Data Mediolani, die xvii aprilis 1451.
Iohannes.