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621. Francesco Sforza a Tommaso Caccia 1451 aprile 20 Milano

Francesco Sforza ordina a Tommaso Caccia, cittadino novarese, di non apportare alcuna innovazione a Cavagliano, perché manderà in detto luogo Battista dal Borgo per vagliare le denunce contro lui fatte al duca da Giovanni Alvise Zamuno e nipoti.

Thome de Caciis, civi Novarie.
Havemo havuto recorso denanti da nuy messer Iohanne Alvise Zamuno et soy nepoti, Thomaso et alcun'altri, querelandose che vuy volete gravare li loro massari de certi cavalli ultra l'ordinato; li volete etiam torre alcune loro iurisdictioni et innovare altre cose non debite in nel loco de Cavagliano. Pertanto, intendendo nuy mandare là messer Battista dal Borgo che veda et termini questa differentia, volemo supersediate et non innovare contra deli predicti, né loro massari cosa alcuna per fine messer Battista serà là et non manchi. Data Mediolani, ut supra.