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700. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1451 maggio 6 Milano

Francesco Sforza si compiace con Giovanni Mauruzzi da Tolentino per il motivo (illegale trasporto di biada oltre il confine) per cui ha fatto imprigionare alcuni famigli dell'uomo d'arme Francalancia, presi cavalli ed altra roba. Ordina, però, che i famigli siano liberati, i cavalli e la roba restituiti, perché il Francalancia assicura che non permetterà più tali atti illeciti.

Domino Iohanni de Tollentino.
El'è stato qui da noy Franchalanza, nostro homo d'arme, quale ne dice che vuy gli haveti facto destenere lì ad Cremona alchuni soy famigli et cavalli et haveti mandato ad sequestrarli nel logiamento li cavalli et robba sua et totegli certo formento, che ne è molto piazuto considerato la casone perché lo haveti facto, ma perché esso Franchalanza ne ha promisso largamente che da mò inanzi non condurà, né lassarà condure biava fuora del territorio nostro per li soy, siamo contenti et volimo gli debbiati far liberare li famegli et cavalli et ogni sequestro gli havesti facto et gli fati restituire la biava et ogni cosa gli fosse stato tolta. Et perché dice che uno suo homo d'arme per questa casone s'è absentato, siamo contenti possa tornare liberamente. Mediolani, vi maii 1451.
Iohannes.