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782. Francesco Sforza al capitano della Lomellina 1451 maggio 21 Milano

Francesco Sforza scrive al capitano della Lomellina che il condottiero Angelello da Lavello ha preso, con ventotto cavalli, tre uomini d'arme di Carlo. Vuole che abbia da loro giurata informazione circa gli uomini e i cavalli e dia loro alloggiamento, ma non impacciando gli allogiamenti de Fioravante.

[ 176r] Capitaneo Omelline.
Lo strenuo conductero nostro Agniolello dal Lavello ne scrive havere tolto tre homini d'arme de quelli del signor messer Carlo con xxviii cavalli, quali se nominano Ungaretto, Tartalglia et Ferrarese, per li quali domanda alloggiamento. Siché volemo tegni modo et via havere informatione vera et chiara per giuramento et per ogni altra via, siché ad te conste haverli et darli alloggiamento per quelli haveranno così boche come cavalli vivi, secondo l'ordine dato in ciò, non impacciando li allogiamenti de Fioravante né tolgliendoli niente; in che volemo habbi bona advertentia et cura non tuche niente né dì impazo nei soi allogiamenti. Et perché intendemo non havere alloggiamento per tucti i soi et che per questo gli è fugito non so che familglio, che multo ne fai miravilgliare et dolere de ti che non habbi dati i soi allogiamenti ad Fioravante, de che te havemo tanto scripto che ne vergogniamo scriverte più, né haveri potuto fare cosa per una fiata tanto ce sia dispiaciuta et recresca; siché, posposta ogni altra cosa, darai i soi alloggiamenti ad Fioravante, et fa sì non bisogni te scrivamo più de questo né sentiamo altramente, che gli provederamo per altra via poi noy. Mediolani, xxi maii MCCCCLI.
Cichus.