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801. Francesco Sforza a Ventura da Montesiccardo 1451 maggio 22 Milano

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Lodi, Ventura da Montesiccardo, ammonisca i provvisionati alloggiati a Cavenago a comportarsi bene. Si dice dispiaciuto che per le straniezze fatte dal luogotenente con i provvisionati, quindici di loro se ne siano fuggiti nel bosco. Sono di quelli allevati in la compagnia da piccinini e ricorda che i provvisionati gli costano più di 800 ducati per mantenerli. Vuole, poi, che le vacche e le cose tolte ai cremaschi siano pagate in ogne modo.

Locuntenenti Laude.
Per altre nostre te havimo scripto che tu non dovessi congnoscere errore né alcuno altro male che havessero facti de qui indreto quilli nostri provisionati che sonno alogiati alla bastia nostra de Cavenago, scontro Cerreto, et che tu dovessi honestamente admonire dicti provisionati che de qui inanzi se guardasseno ad fare più male. Mo' nuy siamo advisati che per le stranieze et menaze che tu gli fai, circha ad xv nostri compagni de provisionati se sonno partiti da bastia et andati ad stare in uno boscho; della quale cossa ne pigliamo dispiacere assay, perché dicti provisionati tutti se sonno allevati in la compagnia nostra vechia da piccinini, che ne rencreseria grandemente perderli. Pertanto volemo che tu debie mandare uno deli toi alli dicti nostri provisionati ad confortarli et dirgli che de qui indreto tu non voli cognoscere fallo alcuno che habiano facto, excepto che nostra intentione è et cossì volemo che quelle vache et altre cosse che forono tolte ad quelli Cremaschi siano pagate in ogne modo et che se debiano guardare da qui inanzi fare più male alcuno, perché facendolo tu gli faray rasone. Et in questo, ser Ventura, vogli governarte con discretione, perché nostra intentione è che dicti provisionati stiano con paura ma non gli voressemo imperò per una cossa minima perdergli, perché per mantenerli ne costano più de octocento ducati. Appresso, Alesio Albanese, nostro provisionato, quale hay facto tenere in presone, dice gli mancha una soa corregia d'argento che gli tolse quilli sbirri, como luy te informarà. Pertanto vogli provedere che al dicto Alexio sia restituita la sua corregia d'argento et non manchi. Data Mediolani, die xxii maii 1451.
Cichus.