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81. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1451 gennaio 18 Lodi

Francesco Sforza vuole che i Maestri delle entrate straordinarie facciano consegnare le balle de robba che sono in mano di Guglielmino Marliani a persona idonea e che si dia quello ch'el dovere et la rasone vorrà sia dicta robba.

Magistris intratarum nostrarum extraordinariarum.
Siamo avisati che in quello dì nuy intrassemo in la inclita nostra cità de Milano cinque nostri citadini milanesi, havuta intelligencia cum Gulielmino da Marliano, andarono al'hostaria dela Spada fora de porta Romana, dove erano 18 balle de robba resposta lì a nome de quondam Chistoforo Morone, dela quale robba xvi balle ne fecero portare a casa del dicto Gulielmino, l'altre dui remasero ad uno Imono Casate. La compagna ch'esso Gulielmino fece ali dicti cinqui dela robba, per quanto intendiamo, si è che a grande pena gli dedi xx ducati per homo et la robba si dicta essere del valore de milli ducati et, perché cognoscamo Gulielmino per homo da bene et de bona consiencia, non crediamo voglia quello che debitamente non gli venisse, ne pare honesto questa tal robba qual lui ha in mane sia depositata in mano de persona idone (a) et che se dedda poi quello ch'el dovere et la rasone vorà sia dicta robba. Et cossì volimo faciati, non abducendo lui rasone legitima in contrario per la quale questo deposito non se potesse fare. Laude, xviii ianuari 1451.
Cichus.


(a) Così in A.