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830. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1451 maggio 27 Milano

Francesco Sforza affida al luogotenente di Lodi la soluzione di una vertenza per il recupero di una celata, data in prestito dal connestabile Giacomo d'Arquata a un cittadino di Lodi.

Locuntenenti Laude.
Iacobo d'Arquate, nostro conestabile, dice già più mesi passati haver facto impignare una sua celata apresso d'uno citatino di quella nostra cità per sey ducati, secondo che da lui saray pienamente informato. Et perché esso citadino recusa render dicta cellata ad esso luy, proferendogli de dargli li dicti se' ducati, perché ne domanda cinque per usura non essendo fra loro perhò altra conventione, como dice dicto Iacobo. Pertanto ti committiamo che debi intendere sumariamente questa tale differentia nata fra loro et trovando che esso citadino domandasse cosa inhonesta, volimo che provedi che retirandose al'honesto subito restituischa la dicta cellata mediante le dicti sey duchati, ponendo fra loro tale acordio che né l'uno né l'altro possa lamentarsse iustamente. Data Mediolani, xxvii maii 1451.
Cichus.