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850. Franscesco Sforza a Marco Attendolo da Cotignola 1451 maggio 29 Milano

Franscesco Sforza vuole che il luogotenente Marco Attendolo da Cotignola non punisca ulteriormente gli uomini di Borgonuovo e Arcelli perché, avendolo richiesto, sono stati perdonati. Ovviamente tutto ciò è subordinato al risarcimento dei danni causati all'uomo d'arme Zuccone.

[ 189v] Marcho de Attendolis, locuntenenti.
Li homini nostri de Burgonovo et Arcelli ne hanno suplicato gli volgliamo perdonare et remettere el fallo, delicto et excesso commesso contra quilli de Zucchone, nostro homo d'arme; et perché questo è el primo manchamento habbia commesso po' acquistato questo dominio et crediamo non habbiano facto appensate et sianno de ciò malcontenti, volimo che satisfacto prima a Zucchone et restituita o pagata la sua robba, et essendo d'acordo con luy et l'altri che gli avesse affare sì delle robbe come medico o medicine, contro quelli homini non procedi né per questo gli facci impazo né facci fare né molestie et recrescimento alcuno, ché li havemo liberamente perdonato et facto gratia; et così relassarai et liberarai, ne havessi detenuto alcuni, per questa ragione. Ulterius volemo che li nobili citadini et homini quali hanno habitato et habitano in Burgononovo, suo contado, territorio, fozza et destrecto, che non forono saccomannati al tempo della novità de Piasenza, contribuiscano per la loro contingente parte, secondo lo extimo et secondo l'ordine, alle taxe dei cavalli come erano usati contribuire. Et cosi provederai et astrengerai per omnia iuris remedia ad contribuire et pagare come è decto. Mediolani, 29 maii 1451.
Cichus.