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87. Francesco Sforza a Giovanni Ghezzi da Cremella 1451 gennaio 18 Milano

Francesco Sforza comunica a frate Giovanni Ghezzi da Cremella di avere scritto al capitano della Valtellina di immetterlo nel possesso delle entrate della chiesa di San Pietro di Tresivio. Gli ordina di non dare notizia a nessuno delle entrate di detta arcipretura senza speciale licenza del duca.

Fratri Iohanni de Geziis de Cremella ordinis Humiliatorum et preposito ecclesie Sancte Caterine de Cistelago.
Scrivemo al capitaneo nostro de Valletelina (1) che ve debi intromettere alla possessione deli iecolumati dela chiesa de Sancto Piero da Tresivo de quella dicta Valle in loco de Piero da Daverio et Iacometto da Fontana, quale revocamo de là, come per nostre patente ad vuy concesse havereti veduto. Et similmente ali dicti Pietro et Iacometto che ve debbiano assignare rasone de ogni fructi, intrate, proventi et cose spectante alla dicta chiesa senza contradictione alcuna. Et, perché nostra intentione è che le dicte intrate et cose siano servate et governate ad coluy che serà deputato archipresbitero alla dicta chiesa, volimo che d'esse intrate et cose non debbiati respondere ad persona alcuna senza nostra spectiale licentia, certificandovi che, quando altramente facissivo, se renderiamo malcontenti di vuy. Mediolani, xviii ianuarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Ludovico da Lugo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 277).