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872. Francesco Sforza a Giovanni Manfredi, a Bartolomeo da Correggio, al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1451 giugno 1 Milano

Francesco Sforza ordina al conte Giovanni Manfredi, podestà, a Bartolomeo da Correggio, al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo, referendario generale, che Pasquino da Pavia abbia gli arretrati di due mesi per i due carri che tiene per i lavori di Cassano.

[ 194r] Comiti Iohanni de Manfredris, potestati, domino Bartholomeo de Corigia, militi, referendario Papie et Gracino de Piscarolo, generali referendario.
È stato da nuy Pasquino da Pavia et ne ha dicto che delli duy carri che quella comunità deve tenere qui, quale luy de nostro ordine tene al laurero de Cassano, deve havere lo salario de più de doy mesi et che nonobstante cosa alcuna che habbiamo scripto da qui indreto non ha possuto conseguire lo dover suo. Pertanto volimo che, remossa ogni casone, ordenati et fati cum effecto che luy sia pagato de tutto questo tempo passato et cussì che sia pagato in advenire et non habbiamo casone de scriverne più per tal cosa. Data Mediolani, primo iunii 1451.
Iohannes.