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874. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e ai dodici di provvisione di Pavia 1451 giugno 1 Milano

Francesco Sforza scrive a Gracino da Pescarolo che, siccome quella comunità non ha pagato le 6000 lire nei tempi convenuti, provveda che abbiano luogo i prmi incanti, siché li denari [...] siano scossi et paghati et in li bisogni nostri se possiamo adiutare.

Gracino de Piscarolo.
Poyché quella mostra comunità con quelli della provisione per essa non hano provisto alla Camera nostra del paghamento de libre vi mila in lo statuito termine segondo la composicione facta como havevano promesso, volimo che revocati et omnino reiecti li ultimi incanti per la dicta provisione fati delle addicione sopra li datii de quella nostra cità, ordini et provedi ad ogni modo che l'incanti primi d'esse addicioni habiano loco et sortiscano effecto, remossa ogni exceptione et contradictione, siché li denari segondo l'ordine d'essi primi incanti siano scossi et paghati et in li bisogni nostri se possiamo adiutare, et circha de ciò scriviamo anche alli dicti della provisione che cossì exequiscano. Mediolani, primo iunii 1451.
Cichus.
De simili continencia scriptum fuit duodecim provisionum comunis Papie. Data ut supra.