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9. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1450 dicembre 20 Lodi

Francesco Sforza, premesso che un furto di quattordici porci subito da Martino da Covo per opera di tal Boschaino e d'altri sia avvenuto nonostante che Giovanni da Tolentino potesse prevenire i fatti, vuole che egli prenda detto Boschaino, lo costringa al totale pagamento dei maiali e lo tenga in prigione.

Domino Iohanni de Tolentino.
Havemo inteso quanto per le vostre littere ne haveti scripto circha che Boschayno insiema con alcuni altri hanno robbato xiiii porci a Martino da Covo, et cetera. Al che respondendovi, dicemo che maravigliamose fortemente de vuy che non provediati a simili errori et inconvenienti che occorano, havendovi nuy già dato piena possanza de cussì fare. Pertanto, essendone molto recresuto della dicta robbaria et intendendo di non lassare il malefactore impunito, volemo che per ogni modo et via vi ingeniati de havere dicto Boschaino nele mane vostre, si bem dovesti andare vuy personalmente dove esso si ritrova, et, avendolo, volimo che, mettendolo alla presone, lo debbiati stringerlo a paghare compitamente dicti porci, non rilassandolo senza nostra speciale licentia, perché intendimo nuy dapoy ad esso luy far fare condigna punicione. Laude, xx decembris 1450.
Cichus.