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904. Francesco Sforza ad Antonia Maria de Flisco 1451 giugno 7 Milano

Francesco Sforza scrive ad Antonia Maria de Flisco, contessa di Lavagna, di essere disposto a provvedere alle cose sue fino alla retornata del marito. Non ha da dirle niente riguardo a Bartolomeo da Bergamo perché crede che lei sappia lo deportamento che gli hanno facto venetiani.

Domine Antonie Marie de Flisco, Lavanie commitisse.
Nuy siamo certi che non bisongna, ma per fare nostro ne vogliamo advisare la magnificentia vostra. Nuy non dubitamo che doveti assay bene intendere lo amor et affetione portamo al magnifico Ioanphilippo vostro consorte et alla magnificentia vostra, la quale havimo (a) et tenimo in loco de nostra cara sorella et alle cose d'esso Ioanne Philippo et vostre; et perhò sentendo nuy la absentia del prefato vostro consorte dicimo che la magnificentia vostra veda se nuy havimo da fare più una cosa che un'altra fino alla retornata sua, perché faremo sempre como le cose nostre proprie et ne sarrà molto caro ad farlo.
Dal canto de qua nuy non havemo altro, salvo che Bartholomeo da Pergamo è vinuto da nuy et credimo la magnificentia vostra habbia inteso lo deportamento che gli hanno facto Venetiani. De quello che ne acaderà, alla giornata ne avisarimo la magnificentia vostra. Data Mediolani, die vii iunii MCCCCLprimo.
Cichus.


(a) Segue la quale havimo ripetuto in A.