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947. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1451 giugno 9 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni Mauruzzi da Tolentino di portarsi, con persone intelligenti e pratiche, nel Cremonese e di far annotare tutti i cavalli e le bocche vive del Colleoni, ivi sistemate. Vuole che Giovanni cavalchi per tutto il Cremonese dove si trova la gente d'arme ducale per distoglierla dal recare qualsiasi danno nel periodo della raccolta delle messi, pena l'impiccagione.

Domino Iohanni de Tolentino.
Volimo che havuta questa vuy delli vostri inteligenti et pratichi per tutto lo Cremonese, dove che allogiano quelli del magnifico Bartolameo Cogliono et togliano per scripto tutti li cavalli et boche vive che gli sonno del dicto Bartolameo et mandatine questa scripta subito qui, perché volimo providergli altroe de logiamento. Facto questo volimo che vuy personaliter cavalcati per tutto lo Cremonese, dove che allogiano gente d'arme et per nostra parte comandati ad ogniuno, dal magiore al minore, che se may per alchuno tempo desiderarono de fare cosa che grata et accepta ne dovesse essere et denique per quanto hanno cara la (a) vita in questa propria recoltura non sia niuno che toglia fromento né altre biave, né in li campi né in altri lochi, se non quello che gli darano li homini de soa voglia per la ratta che gli tocha et che niuno facia uno minimo danno, ne rencressimente, perché doveti pensare, messer Iohanne, che cosa de questo mondo faria desperare et renegare quelli nostri homini, se non togliere queste biave [ 211v] ho dargli impazo et rescressimento, ma volimo et cossì ve comandiamo che tutti quelli trovareti fazano danno ad niuno li impicati per la gola, senza che ne scrivati altro ad noy et avisatine como havereti facto. Mediolani, die viiii iunii 1451.
Cichus.


(a) Segue gratia nostra depennato.