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952. Francesco Sforza al capitano del divieto di Piacenza 1451 giugno 9 Milano

Francesco Sforza richiama il capitano del divieto di Piacenza per non avere ancora liberato gli uomini imprigionati perché portavano armi. Rinnova l'ordine di liberazione e ricorda che portare armi può essere consentito ai viandanti per difesa da bestie o da altri.

[ 212v] Capitaneo districtus Placentie.
Nonobstante quanto te scripsimo alli dì passati circha la liberacione de quelli havevi sustenuti per portacione d'arme, sentimo che non gli hay relaxati fin a mò, anzi li tene che farà la sua consumptione per respecto alle spese. Pertanto volimo che tu li liberi, non havendo loro commisso altro deffecto che la portacione del'arme, andando da loco a loco o da terra a terra. Et cossì per l'avenire a noy pare che circha el portare delle arme per li viandanti tu gli metti tale honesto e moderato ordine ch'el tuo officio non sia neglecto, né anchora tanto sia strecta la cosa, che li viandanti per manchamento d'arme o d'altra deffensione stessero ad periculo o de mala bestia o d'altra offensione. Et in questo portate discrete et prudenter. Mediolani, viiii iunii 1451.
Cichus.