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966. Francesco Sforza al prevosto di San Facio e all'economo di Cremona 1451 giugno 12 Milano

Francesco Sforza scrive al prevosto di San Facio e all'economo di Cremona che non consentano novità circa il beneficio di Sesto fino a che il duca non abbia chiara la situazione della cosa. In egual tono dice di aver scritto al vescovo di Cremona.

Preposito Sancti Facii et iconimo Cremone.
Vedereti per la inclusa supplicacione la lamente quale ce ha facto prete Bertolino de Becali, de quela nostra cità de Cremona, et attenduto el tenore d'essa ne pare et così ve confortamo et carrichamo che non debiati lassare seguire altra novità circa al beneficio da Sexto de che fa mencione la domanda perfin non siamo altramente chiariti del vero como sta questa cosa. Et cossì ne scrivemo, in opportuna forma, al reverendo misser lo vescovo de Cremona, cum el quale operareti cum instancia non proceda più ultra in questa materia, finché non ve scriverimo altro. Ne pareria bene incongrua cosa, se vero è quello expone in la supplicacione, che sii stato tanto tempo ala possessione del dicto beneficio et non li sii altro obiecto ch'el dicto prete Bertolino fosse remosso per meterli uno Spagnolo, el qual prete Bertolino à rasone. Voriamo a rasone più presto fosse reguardato per respecto de Nicolao, suo fratello, el quale è ali servicii nostri, ma siamo ben contenti et cossì ve commetiamo subito ne avisate de quello se gli oppone et del parere vostro sopra questa cosa. Mediolani, xii iunii 1451.
Cichus.