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981. Francesco Sforza al luogotenente di Alessandria 1451 giugno 16 Milano

Francesco Sforza risponde al luogotenente di Alessandria compiacendosi per il frumento ricuperato a Cassine e messo nella cittadella. Accusa ricevuta delle informazione sul legname condotto a Cassine. Aggiunge che gli uomini di Cassine si sono portati da lui per il fatto di Luca Schiavo e ha raccomadato loro di aver pazienza. Infine, ha rinnovato a Giovanni Giappano il divieto di condannare gli uomini di Cassine per disobbedienza del carezo della citadella.

[ 219v] Locuntenenti Alexandrie.
Havimo recevuto vostre littere ale quale respondendo et primo della compagnia facestivo ad Antonio Zoppo. Ce piace del formento havete recuperato a Cassine e posto in la nostra citadella, quale cosa atribuemo alla vostra industria et solicitudine: ve ne commendiamo et rengraciamo. Similiter restiamo advisati per voy delli movimenti fano quelli cavalli et fanti per andare al Finale de messer Carolo. Anchora restamo advisati el simile del ligname conducto sula piaza de Cassini de quale tucte cose ve commendiamo singularmente confortandovi, bemché credimo non bisognare ad stare vigilante et solicito ad quelle cose cognoscereti utile et honore del stato nostro. Ceterum, alla parte del'homini de Cassini ve avisamo che hanno mandato qua da noy per lo facto de Lucha Schiavo, ali quali havimo dato resposta che per adesso habiano pacientia et cossì gli havimo remandati indreto; gli ordinati aduncha cum bono modo et piacevolmente che respondano a quelli del dicto Lucha ad modo usato. Ulterius, scrivimo ad Iohanne Giappano el quale voleva condemnare dicti homini da Cassino per inobedientia del carezo della citadella, che per adesso non proceda ad veruna condemnacione né gli facia altra molestia, ma ch'el se intenda cum vuy et se cum bono modo gli poteriti conducere a fare qualche cosa sarimo contenti, ma non volimo como havimo dicto che siano condemnati. Mediolani, xvi iunii 1451.
Cichus.