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105. Francesco Sforza al commissario e al podestà di Parma 1451 luglio 4 Cremona.

Francesco Sforza scrive al commissario e al podestà di Parma di essere stato informato da Marco Corio che Rizzo e Ciciliano sono due dei colpevoli che hanno derubato i fiorentini e pertanto il duca vuole che vengano impiccati e gli altri due siano guardati a vista.

Commissario et potestati Parme.
Pe(r) la ritornato de Marcho Coiro, remanemo avisati di quilly quatro che sonno retrovatosi a robare quilli forentini deli quali dice li duy, cioè Rizo et Ciciliano esser colpevoli. Et perchè volimo gli sia fatto rasone et iustitia aciò che transeat in exemplum ali altri de ben vivere et de non committere tale robbarie et excessi, vi committiamo che essi prenominati Rizo et Ciciliano debbiati fare impichare per la gola, ita che morano senza alcuna conditione et interpositione. Et che como l'haveriti exequito vogliamo per vostre lettere nello [ 24v] alli altri duy compagni non faciati altra novitate per finchè nuy non vi scrivimo altro, ma fatili ben guardare sichè non possano fare fuga de Baptista Pianello homo d' arme da puoy che è in le mano del magnifico Petro Maria Rosso nuy non vi dicimo altro se non che gli provideremo per altra via.