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113. Francesco Sforza al luogotenente di Alessandria 1451 luglio 6 Cremona.

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Alessandria ordini a quelli di Annono di osservare la conclusione fatta con gli ambasciatori del marchese di Monferrato, "facendo li altri el simile dal canto suo".

Locuntenenti Alexandrie.
Havemo recevuto più vostre lettere et tra l'altro doe, date a iii del presente ad hore 15, et per esse restiamo advisati della conclusione facta con li ambasiatori del'illustre signor marchexe circha le differentie et cose seguite tra quelli de Annono et quelli della rochetta et da Cerro. La quale conclusione n'è piazute grandemente et cossì scrivemo alla signoria soa respondendo ad una lettera, quale ne ha scripto circha questa materia et pregamola gli piaza providere che la dicta conclusione se mandi ad effecto dal canto suo, perchè vuy etiamdio fariti el simile. Dal canto nostro, como intendereti per le copie delle dicte lettere ale presente incluse, vogliati adonche ordinare cum quilli de Annono che observino la dicta conclusione, facendo li altri el simile dal canto suo. Et nonobstante alcuna cosa ve habiamo scripto de qui indietro, vogliate exequire la intencione nostra, quale chiarimo al prefato signor marchese per la nostra lettera, observando però loro alli nostri la dicta conclusione. Et perchè diceti de mettere a sacomano quelli della rochetta, volimo che per condictione alchuna non lo faciati, immo, observando loro la conclusione predicta, observati vuy anchora a loro senza exceptione alcuna. Cremone, vi iulii 1451.
Cichus.