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133. Francesco Sforza al Consiglio segreto 1451 luglio 10 Casalmaggiore.

Francesco Sforza scrive al Consiglio segreto di prendere quei provvedimenti necessari per la peste che sgombra sempre più la città di Milano con grande danno per le entrate dello stato.

Consilio secreto.
Havemo inteso cum grande despiacere che da poi la nostra partita de là pur la peste è alquanto più crescuta; per la qual cosa quella nostra cità ogni dì sgombra et molto se rarisse de persone che non po' essere, como doveti pensare, senza nostro preiudicio et mancamento de l'intrate nostre, che sonno nervo del stato. Per la qual cosa siamo certissimi che gli faciati tute le providencie a vuy possibile, pur havendo nuy a core questa cosa ultra quam dici possit, ve confortiamo, carrichamo et strengemo quanto più possimo che cum vigilancia, cura, studio et diligentia cossì per l'amore portate a nuy, cossì per la carità dela patria, vogliative sforzarve de fare tutti li remedii et provisione necessarie per schiffare o almancho per aleviare la cità de tanto male, perchè pur vidimo che li boni ordini et provisioni gli giovano molto. Più ve dicessimo de ciò, se credessemo bisognare suasione a tanto facto, cussì vostro como nostro. Ex Casalemaiori, x iulii 1451.
Cichus.
In simili forma, mutatis mutandis, deputatis ad conservandam sanitatem urbis Mediolani. Data ut supra.