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136. Francesco Sforza a Giovanni de Angelellis 1451 luglio 9 Casalmaggiore.

Francesco Sforza scrive a Giovanni de Angelellis di aver ricevuto la lettera in cui gli parla dei tre trovati colpevoli dell'accordo che si doveva fare in quel territorio e dell'accusa mossa a Giovanni Matto e agli altri. Vuole che vengano imprigionati tutti coloro che sono incolpati per poi esaminarli diligentemente. Informa che Giovanni Matto è a piede libero per aver dato garanzia di 400 ducati che si presenterà a Cremona da lui. Se lo si troverà colpevole lo si imprigioni lui pure.

[ 32v] Domino Iohanni de Angelellis.
Havemo recevuto la vostra lettera de dì vii del presente et inteso quello ne scriveti de quel- le tre haveti trovati colpevoli del tractato se doveva fare in questa terra et de Iohanne Matto, homo d'arme, et quelli altri de questa terra hanno incolpato, et cetera. Restamo advisati et ve advisamo che nuy havemo mandato ad sustenere tutti quelli ne scriveti essere incolpati quali ve saranno conducti lì ad Cremona, et quando sarano lì, gli examinareti con quello modo et diligentia ve parerà, sichè trovati el vero como la cosa è passata. Iohanne Matto, homo d'arme, non havimo facto sostenere, ma havimo tolto securità da luy de ducati 400 che se presentarà lì ad Cremona da vuy. Et havemogli facto salvoconducto sichè luy vene lì et dice volere stare ad parangono excusandosse che in lui de questo non è macula veruna. Pertanto volimo non gli faciati novità veruna, ma attendeti alla examinacione de l'altri. Et trovando vuy sia colpevole veramente, siamo contenti et volimo che, eo casu, lo faciati sostenere, nonobstante alchuna cosa in contrario, non relaxandolo senza nostra licentia in scriptis; ma de tutto chiaramente ne avisareti de quello havereti trovato et quelli sarano colpevoli et quelli che non. Ex Casalemaiori, viiii iulii 1451.
Cichus.