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140. Francesco Sforza ai fratelli da Correggio 1451 luglio 10 Casalmaggiore.

Francesco Sforza scrive ai fratelli da Correggio di voler far restituire a quelli di Poviglio tutto quello che i loro uomini hanno loro tolto e usurpato e, tra le altre cose, il ronzino di Pietro da Lavello.

Dominis fratribus de Corrigia.
Sonno venuti da nuy per podestà et homini d'armi stanno ad Povigli condolendose de al- cuni modi non honesti et insolentie se committono per li vostri contra di loro et deli homini de quello logho; il che advengha ricrediamo proceda preter mentem et volontà vostra. Ta- men como sanno le vostre magnificencie, siando mi stato bon fratello dela bona memoria del conte Aluysio et intervenendo strecto parentado tra la sua casa et nuy, ce pare debito havere per ricomandato le cose sonno remaste de luy et di quelle prendere la cura et protectione como dela nostre proprie, et perchè procedendose in questa forma ne poteva nascere qualche inconveniente, che per l'amore portamo ad vuy et similiter ali predicti del prefacto conte ne saressemo malcontenti, però, per obviare ad ogni cosa potesse accadere [ 33v] vogliamo confortare (a) le magnificencie vostre li piaccia far rendere et revocare inderetro tutto quello è stato tolto et usurpato per fine qui per li vostri ad li dicti da Poviglio, tanto ad li foresteri quanto che ad li terreri et tanto le cose mobile quanto le immobile et, inter alia, uno ronzino a Piero da Lavello, quale sentemo le magnificencie vostre ànno già promesso al podestà de restituirlo, et etiam comandare et oviare che per l'havenire non se commetteno più tali inconvenienti et che se adtenda ad ben vicinare persone. Il che facendo, como ne persuademo debbiano fare, ne prendaremo summo piacere et cum esso (b) se quelli dele vostre magnificencie pretendono dovere havere dali dicti da Poviglio cosa alcuna, domandino loro raxone et serali favorevolmente ministrati. Data Casalismaioris, x iulii 1451.
Andreas Fulgineus.

(a) Confortare ripetuto in A. (b) Così in A.