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183. Francesco Sforza ad Antonio da Varese 1451 luglio 18 Cremona.

Francesco Sforza ordina ad Antonio da Varese di informarlo sulla popolazione della città che, si dice, è quasi deserta a causa della peste. Vuole che riscuota i denari del Naviglio non ancora pagati e attenda alla riparazione del Naviglio stesso. Mandi 25 ducati al "maistro....de pavagloni" e mandi a Lodi a pagare la tela per detti "pavaglioni".

[ 42v] Antonio de Varesio.
Siamo avisati che per la presente conditione della peste, quella nostra cità è molto evacua- ta, ita che quasi non gl'è remasto alcuno che non pò essere (a) senza periculo. Pertanto volimo che, subito, ne avisi dela verità, cioè del stato d'essa cità et se l'è cussì evacuata como se dice. Apresso volimo attendi cum ogni studio et dilligentia tua a rescodere li dinary del navilio che restano a scodere. Et similmente attendi alla reparatione del navilio et ne avisa del dì ch'el sarrà fornito. Volimo etiamdio mandi al maistro nostro di pavaglioni li vinticinque ducati ordinati et etiamdio mandi a Lodi li denari ordinati per la tella delli dicti pavaglioni. Et in le predicte cose non sia fallo nì exceptione alcuna. Data Cremone, die xviii iulii MCCCCLi
Cichus.


(a) Segue senza in interlinea.