Registro n. 5 precedente | 188 di 250 | successivo

188. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna 1451 luglio 18 Cremona.

Francesco Sforza vuole che Ludovico da Bologna faccia sloggiare dalla città la gente d'arme che, tra l'altro, approfitta della peste per saccheggiare le case vuote e fuori città rubano biade e altre cose. Rimangano "firmi li logiamenti del magnifico Bartholomeo Coglione e deli altri alogiati".

[ 45r] Ludovico de Bonomia.
Sonno venuto qua da nuy li ambasatori di quella comunità nostra aggravandose molto de quelle gente d'arme nostre sonno allogiate dentro la cità et allegano sopra ciò molte casone, prima, perché li commetteno li loro sacomani et famigli de molte robarie et furti, maxime in quelle case dale quale se ritrovano partirsi li loro patroni per casone dela peste, et etiandio in quelle dove è stata la peste quale sonno vode. Secondariamente, perché fora la cità anchora li robbanno le loro biade et cose, per el che ne supportano grandissimo detrimento et damno et hanno pregato gli le fatiamo levare de lì et remetterli altroe, considerato questi respecti perfin che habia ad perseverare la morbosa contagione. Pertanto, come per le altre nostre te scripsemo, cossì per queste te replicamo che debbi levare le dicte gente d'arme fora d'essa cità. Et gli allogiaray nel contado, como parerà ad ti, remanendo però sempre firmi li logiamenti del magnifico Bartholomeo Coglione et deli altri alogiati, ita che durando la dicta peste non habiano ad supportare esso carricho. Data Cremone, die xviii iulii 1451.
Iohannes.