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191. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1451 luglio 18 Cremona.

Francesco Sforza dice a Lancillotto da Figino di portarsi dal podestà di Poviglio con la lettera che gli scrive assicurandolo che se dovesse rifiutare sarebbero guai grossi per il podestà.

Lanzaloto de Figino.
Ne pare, respondendo ala toa lettera, una temeraria presumptione quella del podestà de Puiglio in non volere receptare quelli cavalli quali ne scripse gli volessimo mandare in loco de quelli de Segramoro. Et certamente non possiamo se non maravigliarce grademente et essere malcontenti de questi soy modi. Però gli scrivemo per la alligata che omnino li deb- bia receptare, certificandolo che, se non lo farà, questi sarano mali cavalli per luy perché faremo contra de sì tal demonstratione ch'el sarà exempio a tuti li officiali del mondo d'es- sere obedienti. Vogli, adunca, subito andare personalmente dal dicto podestà con la lettera et receptandoli ben farà, in quanto che non, avisane, perché gli provederimo come ne parerà. Data Cremone, die xviii iulii 1451.
Iohannes.