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207. Francesco Sforza a Pietro Maria Rossi 1451 luglio 21 Cremona.

Francesco Sforza informa Pietro Maria Rossi di avere riscritto ai da Correggio per la restituzione dei cavalli a Genese da Parma. Quanto alla strada "rotta", chiede al Rossi di renderla sicura , e di dargli informazioni sul modo con cui poter arrestare chi la rende insicura. Vuole, infine, che liberi Battista da Pianelle, assicurando, comunque, i mercanti che, entro dieci giorni, avranno quanto ancora manca perché siano appieno soddisfatti.

Petromarie de Rubeis.
Havimo recevuto le vostre lettere, quale intese, ve respondemo, prima, alla parte delli cavalli de Genese de Parma, vostro compagno, che ne maravigliamo non gli siano restituiti, como havimo scripto, ma ad ciò non habiamo excusacione. Scrivemo de novo ad quelli de Corezo per la alligata per dicta casone, quale gli vogliati mandare et advisarce poy della resposta havereti havuta. Alla parte della strata che sia rupta, noy ne havimo tanto dispiacere quanto se potesse dire et ve stringemo et caricamo vogliati providere ad tutta vostra possanza che la strata sia seccura, avisandone che sono quelli et del modo habiamo ad tenere per havergli nela mano. Alla parte del Baptistra (a) da Pianelle, homo d'arme de Roberto nostro nepote, haveti nele mano, ve dicemo che satisfacendo luy quello manchi ad essere restituito ad quelli merchadanti, overo facendoli securi per modo siano cauti de havere quello gli manchi fra termine de deci dì advenire, siamo contenti lo faciati liberare, intendendovi de questo col commissario nostro de Parma, quale è informato de questo facto. Cremone, xxi iullii 1451.
Cichus.


(a) In A Bapstistra.